Perché quello che è accaduto a mia sorella Roberta può accedere a chiunque, perché siamo tutti fragili e in alcuni momenti questa fragilità si manifesta di più.
Perché vorrei che più persone possibili conoscessero i comportamenti tipici di chi sta entrando in una dinamica settaria.
Perché se anche una sola persona in difficoltà si salvasse ascoltando la sua storia tutto avrebbe di nuovo un senso.
Perché vorrei mettere #lapulcenellorecchio a tutti, non per farli vivere nella costante paura di poter incontrare il curandero di turno, ma per aprire gli occhi e saper riconoscere certe realtà, ben presenti con vari nomi e sfaccettature sul territorio italiano, in modo da poterne stare lontani.
I miei perché sono anche degli interrogativi e so che l’ultima pagina di questa storia la scriveremo insieme.